Prendiamo un tè?
Storia di una consulenza doganale
Hai presente quel momento in cui, come imprenditore, ti senti pronto per affrontare nuove sfide? È una scintilla che abbiamo spesso visto negli occhi dei nostri clienti.
Quella mattina è stato uno di quei momenti in cui abbiamo pensato: “ecco, ci siamo”. Carlo (nome di fantasia ndr) ha iniziato la sua attività anni fa, nella sua regione natale, il Piemonte: importa tè nero e lo commercializza in Italia, noi di Sat lo assistiamo da tempo per le pratiche di importazione della materia prima.
Quando ci ha chiamati, la sua voce al telefono suonava differente, aveva deciso di espandere il suo business e di allargare la gamma dei prodotti offerti anche al tè verde. Non un prodotto qualsiasi: queste foglie arrivavano dallo Sri Lanka, dalla piantagione adiacente ai terreni della Regina Elisabetta d’Inghilterra; da lì proviene l’infuso che le viene servito tutti i giorni nel suo salotto. Una storia affascinante!
Ci siamo messi subito al lavoro per fornirgli una consulenza doganale accurata, che gli consentisse di valutare se il costo finale del prodotto gli avrebbe permesso di proporlo sul mercato. A differenza del tè nero, per quello verde sono previsti dazi all’importazione, che si possono abbattere solo ottenendo una certificazione Rex, il sistema degli esportatori autorizzati dall’Unione Europea.
Da qui è iniziato un nuovo capitolo per entrambi, per noi e per Carlo che ha deciso di affidarci il mandato e tuffarsi in una seconda avventura imprenditoriale.
La prima spedizione stava per arrivare in porto a Genova, dopo lunghi giorni di viaggio a bordo di un mercantile carico di container. Carlo ci ha fornito polizza, fattura estera e packing list; il certificato fitosanitario di origine, l’iscrizione al Rex e le etichette del prodotto con caratteristiche e scadenza: iniziava la nostra parte. Abbiamo ottenuto per lui il nulla osta sanitario facendone richiesta tramite il portale Tracesnt e quando la merce è stata sbarcata, siamo andati avanti con la dichiarazione doganale.
Ops! La risposta della Dogana ha subito gettato Carlo nel panico: era prevista una verifica sulla conformità della merce. Lo sappiamo, che è una situazione che può far preoccupare gli importatori, ma è una pratica comune che un esperto sa come gestire; pane quotidiano insomma.
Ci siamo immediatamente resi disponibili con la Dogana per le verifiche documentali: tutto in regola e presentato correttamente! Carlo ha tirato il primo sospiro di sollievo e ci siamo concentrati sulla verifica fisica: abbiamo avvisato il terminal, ci siamo coordinati con loro per il trasferimento del container nelle aree predisposte a verifica e il nostro operatore è andato di persona ad assistere il funzionario delegato della Dogana durante l’apertura del container.
Carlo ha potuto finalmente rilassarsi: la merce è stata dichiarata conforme e la palla è passata al nostro ufficio operativo per l’organizzazione del trasporto fino al magazzino dell’azienda.
Quando nei pomeriggi invernali vi verrà voglia di ordinare un buon tè verde, pensateci: nella bustina che state per immergere nella vostra teiera, c’è anche un po’ del nostro lavoro.